Un ospedale aperto al territorio, inserito nel tessuto periurbano e razionale nei suoi percorsi interni, in cui il visitatore si orienti in maniera sicura e immediata. E’ questa la concezione alla base del nuovo progetto di accoglienza studiato per il nuovo ospedale “Michele e Pietro Ferrero”, con la consulenza tecnica di alcune ditte del territorio e il coordinamento del gruppo acquisti della Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus.
Il progetto mira a realizzare un’opera di qualificazione delle aree di accoglienza e dei servizi di supporto, destinata a dare sin da subito un volto vocato all’efficienza, alla qualità e, soprattutto, all’umanizzazione dell’ospedale; a riorganizzare in modo più logico gli spazi attualmente esistenti, con una più netta divisione fra quelli destinati agli accessi e quelli dedicati alla socializzazione.
Due le grandi aree di intervento su cui si concentreranno le opere di qualificazione dell’area in-formativa di ingresso dell’ospedale:
- ingresso sud Verduno
- ingresso nord Santa Vittoria
Il progetto, si è reso necessario per le seguenti ragioni:
– completamento dell’area principale di accesso dell’ospedale in precedenza vuota
– umanizzazione delle aree di accesso, e quelle limitrofe, per migliorare la percezione del servizio fruito nella struttura
– apertura di punti informativi di primo accesso che facilitino l’acquisizione delle informazioni
– garantire sicurezza al personale e ai volontari impiegati nel servizio di accoglienza della struttura.
Spesso quando si parla di luoghi di cura, quali gli ospedali, si discute sui numerosi fattori che incidono sulla perdita della dimensione umana dell’assistenza ospedaliera: dall’invadenza dell’approccio strumentale (l’eccessiva espansione della tecnologia induce a trascurare l’approccio clinico e gli aspetti psicosomatici della malattia, e aumenta la distanza anche fisica fra medico e malato); alla tendenza alla spersonalizzazione (la burocratizzazione degli ospedali dà spesso la sensazione al malato di essere solo un numero).
Molto meno frequente, ma di importanza fondamentale oggi più che mai, è l’attenzione ai fattori che aumentano l’umanizzazione dell’ospedale, portando ad un’accoglienza migliore del cittadino.
Tanti temi su cui la Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra Onlus, in sinergia con l’Asl Cn2, insiste da anni, portando a compimento i suoi tanti progetti che fanno dell’umanizzazione una componente essenziale.
A titolo esemplificavo, sui temi:
Umanizzare l’accoglienza e la degenza
• Creare un clima di ordine e di tranquillità nelle accettazioni.
• Ridurre i tempi di attesa.
• Favorire il colloquio con i medici e la vicinanza dei familiari.
• Fornire al malato una “guida ai servizi ospedalieri” e un questionario con cui esprimere giudizi e
lamentele.
• Personalizzare i rapporti (cartellini col nome del personale, cordialità).
• Rispettare la dignità della persona (pulizia personale, privacy, educazione degli operatori).
Assistenza psicosociale e organizzazione del volontariato
• Adeguata informazione.
• Disponibilità al dialogo del personale di assistenza.
• Informazione diagnostico-terapeutica.
• Consenso informato
• Responsabilizzazione del malato nelle scelte.
• Educazione sanitaria ed educazione terapeutica del paziente.
Aspetti di confort alberghiero
• Possibilità di camere singole o a due letti con servizi, telefono e TV.
• Personalizzazione dell’alimentazione.
• Servizi di guardaroba e lavanderia.
• Luoghi di ritrovo comuni.
• Condizioni termiche ottimali.
• Sale di attesa per familiari