“Sono debitore a questa terra, alla gente di questa terra. E sono in debito con le 776 persone che hanno creduto in me e in questa iniziativa. ‘Fare del bene fa bene’: è una frase che mi porto nel cuore ed è la verità, perché mettersi a disposizione degli altri ci porta a ricevere molto di più di quanto diamo. Io vi garantisco che con questo progetto ho preso più di quanto ho dato, e per questo vi ringrazio”.
E’ con queste parole che, nella serata di lunedì 19 luglio, nella bella cornice del belvedere di Verduno, Valerio Berruti ha ricevuto il “Premio Gratitudine“, riconoscimento, alla sua 5ª edizione, che la Fondazione Ospedale Alba Bra ha voluto conferirgli per “L’abbraccio più forte“, la bella e generosa iniziativa che l’artista albese mise in campo durante la prima ondata della pandemia, nel marzo 2020, consentendo, grazie alla distribuzione di quasi 800 disegni originali da lui realizzati e dalla pubblicazione del flip-book che ne è nato, di raccogliere oltre 250mila euro in poco più di una settimana.
Destinati alla onlus, quei fondi hanno consentito, tra gli altri impieghi, l’acquisto dell’ambulatorio mobile poi messo a disposizione dell’Asl Cn2. Mezzo che – inaugurato proprio durante la cerimonia di ieri, alla presenza del gruppo di volontari che ne consentono il funzionamento – da allora viene utilizzato dall’azienda sanitaria per servizi che in questi primi mesi sul campo hanno riguardato il tracciamento del Covid e le vaccinazioni, ma che quanto prima – si è augurato lo stesso artista – si spera possa servire per portare i servizi dell’ospedale anche nei centri più lontani del vasto territorio Asl.
Accompagnato sul palco dalla moglie Elisa Giordano (“Senza di lei non avrei fatto nulla), Valerio Berruti ha così ricevuto la scultura “Thank You” realizzata da Gufram dalle mani dei vertici della Fondazione Ospedale, presente col presidente Bruno Ceretto, il direttore Luciano Scalise, la responsabile della Comunicazione e Progettazione Anna Rovera e i componenti del rinnovato consiglio di amministrazione.
Con lor, il direttore dell’Asl Massimo Veglio e tanti amministratori del territorio, primi cittadini con in prima fila l’albese Carlo Bo e il braidese Gianni Fogliato, insieme al castagnitese Carlo Porro, storico componente della Fondazione, il cossanese Mauro Noè nella sua veste di presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl e la padrona di casa Marta Giovannini, che a Berruti ha conferito la cittadinanza onoraria del paese nel quale l’artista albese vive e lavora da tempo.
Poco prima l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi aveva ricordato l’impegno della Giunta Cirio per fare del nuovo ospedale un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico nell’ambito della nutrizione clinica, mentre anticipando il nastro dell’ambulatorio mobile il direttore della Fondazione Luciano Scalise ha illustrati i prossimi obiettivi della Fondazione.
“Abbiamo fatto tanto per l’ospedale donando beni – ha spiegato il direttore della onlus –, ora vorremmo concentrarci sulle persone, sul personale e ovviamente sul malati. Vorremmo intraprendere azioni che servano a far crescere quanti nell’ospedale vivono e lavorano, sia dal punto di vista delle competenze che per aiutarli a lavorare insieme, a fare squadra, dopo tanti anni di divisione tra i due presìdi di Alba e Bra”, ha spiegato, ricordando i progetti “Cibo e salute in ospedale“, ma anche quello che circonderà il “Michele e Pietro Ferrero” di giardini curativi, uno dei quali verrà intitolato alla memoria della compianta Maria Cristina Frigeri, recentemente mancata, che del presidio Verduno è stato il primo direttore dopo esserlo stato per molti anni al “San Lazzaro” di Alba.