ABCibi: DALL’OSPEDALE AL TERRITORIO (seconda annualità)

Il territorio di Alba, Bra Langhe e Roero, da sempre a vocazione enogastronomica d’eccellenza, nel 2021 ha lanciato una nuova sfida portando “Cibi saporiti, sani, semplici, stagionali,” in ambito ospedaliero. Con tali presupposti, si è avviato un processo di
innovazione rivolto a ridefinire le caratteristiche del sistema alimentare ospedaliero, per portare all’interno dell’ospedale:
-una ristorazione di eccellenza, sostenibile e legata all’economia territoriale, fruibile dai pazienti, dai dipendenti ed eventualmente dagli utenti;
-iniziative per promuovere la nutrizione come strumento di prevenzione e sicurezza alimentare, con particolare riferimento all’ambito territoriale dell’Asl CN2.
L’idea progettuale, in questa seconda annualità, si amplia in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU che sostiene l’importanza di coinvolgere i consumatori in iniziative di sensibilizzazione al consumo e a stili di vita sostenibili, promuovendo diete a basso impatto ambientale che contribuiscano alla sicurezza alimentare e nutrizionale, a una vita sana per le generazioni presenti e future, alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, e all’ottimizzazione delle risorse naturali. Nell’ambito di uno stile di vita sano, occorre non sottovalutare l’importanza del benessere alimentare, inteso come un buon rapporto col
cibo e una r elazione positiva con il proprio corpo . Il benessere alimentare e la cura di sé sono parte delle responsabilità individuali, in grado di condizionare la qualità della vita, la salute fisica e psicologica, oltre che rappresentare un valore indiretto per tutta la comunità. In Italia più di due milioni e mezzo di adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine
corporea, dato in significativo aumento a seguito dell’isolamento vissuto in pandemia.
Solo il 10% si rivolge a un professionista sanitario e media mente questo succede dopo tre anni dall’inizio dei sintomi. Viste le esigenze dell’attuale contesto storico, è necessario creare un nuovo e diverso modello di educazione alimentare, che non sia volto
unicamente alla prevenzione della malnutrizione per eccesso (sovrappeso, obesità e patologie correlate), ma che punti al benessere fisico, psichico e sociale. Il cibo e l’alimentazione rappresentano per tutta la vita momenti irrinunciabili di relazione diretta e indiretta con gli altri, vicini e lontani nello spazio e nel tempo, con cui instaurare, per il bene di tutti, un
rapporto di reciproco rispetto e non solo funzionale.

COSA FACCIAMO IN QUESTA SECONDA ATTIVITA’

Per questa seconda annualità, ABCibi mira a esportare il modello ormai consolidato di ristorazione ospedaliera sul territorio, a partire dalla ristorazione scolastica. Questo implica diffondere modelli alimentari sani e sostenibili, basati su materie prime stagionali e locali e su ricette della tradizione semplici e saporite. All’interno della prima fase di ABCibi ampio spazio è stato dedicato anche alle attività di educazione alimentare rivolta ai dipendenti del nosocomio Ferrero. Uscendo dall’ambito ospedaliero, il progetto intende sviluppare un nuovo modello di educazione al benessere alimentare adatto ai più giovani, che sia strumento di prevenzione sia dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA, precedentemente detti DCA) sia delle patologie croniche non trasmissibili (obesità, diabete, cancro, ipertensione…).

 

Nello specifico, le attività proposte sono le seguenti:

AT1. Mappatura del contesto territoriale (ristorazioni scolastiche). L’analisi del contesto sarà volta alla conoscenza delle differenti ristorazioni scolastiche del territorio di competenza ASL CN2, indagando la tipologia di servizio (cucina in loco o esterna, appaltata o pubblica), l’utenza (fascia di età), il volume di pasti erogati, la qualità delle materie prime (uso di prodotti del territorio, uso di prodotti biologici).

AT2. Identificazione delle scuole pilota. Verranno identificati almeno due servizi di ristorazione scolastica (che coinvolgano sia la scuola primaria sia la scuola secondaria di primo grado) in cui avviare la sperimentazione. La scelta terrà conto della disponibilità a collaborare da parte di dirigenti scolastici e autorità locali, della collocazione territoriale, della tipologia di ristorazione esistente

AT.3 Analisi del comportamento alimentare degli studenti/famiglie/donne in gravidanza.

Questa azione si divide in 2 focus:

At3.1. Studenti/famiglie con l’UNIBO – Università di Bologna. Il dietetico scolastico in essere (ricette, materie prime, merceologico e capitolati) verrà analizzato con metodologia SWAT, al fine di identificare i cambiamenti da effettuare. In seguito verrà creato un questionario di valutazione della customer satisfaction relativa alla mensa scolastica e di valutazione delle conoscenze in ambito nutrizionale, che sarà somministrato ai genitori degli alunni coinvolti. Parallelamente si svolgeranno dei focus group con un campione di insegnanti, genitori e cuochi al fine di rilevare criticità e desiderata. L’indagine, il più partecipativa possibile grazie anche al coinvolgimento dei volontari e degli insegnanti, servirà a conoscere il fabbisogno educativo nella prospettiva di attuare programmi di educazione al benessere alimentare.

At3.2. Donne in Gravidanza con l’UNITO – Università di Torino. Progetto MaNu. Lo studio sarà effettuato dalla SC Nutrizione Clinica in collaborazione con la SC Ginecologia e Ostetricia. I ristoratori del nostro territorio saranno a sostegno della ricerca clinica del nostro Ospedale nello svolgere show cooking, come parte integrante del percorso educativo.

AT5. Creazione della rete di produttori “sensibili” locali. Il progetto nasce nel territorio della Langa e del Roero, i cui rinomati prodotti gastronomici possono diventare protagonisti delle nuove mense scolastiche, anche nell’ottica di promozione della sostenibilità ambientale (accorciamento della filiera). Sarà necessario cercare produttori locali che offrano prodotti di qualità, in quantità adeguate agli alti volumi di pasti erogati ed economicamente sostenibili per una ristorazione collettiva pubblica.

AT6. Realizzazione di iniziative di prevenzione ed educazione alimentare. Verrà sviluppato un modello di educazione al benessere alimentare, che sia strumento di prevenzione sia dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sia delle patologie croniche non trasmissibili. Il modello dovrà essere adattato alla specifica fascia d’età e coinvolgerà attori differenti (personale sanitario, insegnanti, genitori, alunni).

 

 

Grazie a…