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L’ospedale verso un futuro da specialista in nutrizione
Intitolato ufficialmente il nuovo ospedale alla memoria di Michele e Pietro Ferrero, a Verduno si lavora per consolidare il presente e progettare il futuro di una struttura che ha l’ambizione di porsi come un’eccellenza a livello piemontese.
E se da una parte il direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio, ha già indicato la necessità di ricevere un maggiore finanziamento da parte della Regione per poter far funzionare il nosocomio al massimo delle sue potenzialità, dall’altra è stato lo stesso assessore regionale alla Sanità, Luigi leardi, a indicare una strada da percorrere nei prossimi anni.
«Considerata la collocazione del nuovo ospedale in un distretto di eccellenza in ambito agroalimentare, sembra opportuno concentrare l’attenzione sul tema del cibo e dell’alimentazione – ha detto lcardi – L’obiettivo è ottenere nei prossimi anni il riconoscimento di Istituto di ricovero e cura a carattere identifico nel campo della nutrizione clinica e delle malattie metaboliche».
Una sfida che la Fondazione Nuovo Ospedale è già pronta ad accogliere e sostenere. «Il primo passo sarà costituire un dipartimento apposito e individuare le professionalità adeguate» dice il direttore della Fondazione, Luciano Scalise.
Che nel frattempo ha già indicato un altro traguardo. «Lo slogan – spiega – è “un ospedale nella natura e la natura nell’ospedale”.È ormai riconosciuto a livello internazionale che il rapporto con il verde possa far parte del processo di cura e guarigione. Per questo abbiamo avviato una collaborazione con il professor Giulio Senes dell’università di Milano per progettare intorno all’edifìcio una serie di “healing garden”, ovvero giardini curativi al servizio dei degenti: spazi peri bambini, peri pazienti oncologici o per quelli psichiatrici, utilizzando la vasta area collinare in cui sorge l’ospedale».
Nel parco, potrebbe sorgere anche una vigna per dare fiato a un’idea di Bruno Ceretto: imitare la celebre «Vente des Vins» dell’Hospices de Beaune, proponendo un’Asta dei grandi vini di Langa e Roero per finanziare in futuro i progetti del nosocomio