Scienziato braidese vince una borsa di ricerca: la “gratitudine” della Fondazione Ospedale Alba-Bra

Il Premio Gratitudine 2021 assegnato alla Fondazione Giovanni Armenise Harvard di Boston, che sostiene ricercatori di talento in Italia. La consegna venerdì 19 novembre nell’Auditorium dell’ospedale Ferrero.

Quest’anno, il riconoscimento che la Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus assegna annualmente per diffondere la cultura della donazione esce dai confini nazionali. E lo fa per guardare a una prestigiosa realtà mondiale di promozione della ricerca medica e scientifica.

Destinataria della 6ª edizione del “Premio Gratitudine” sarà, infatti, la Fondazione Giovanni Armenise Harvard di Boston, in Massachusetts (USA), che tramite il “Career Development Award” (CDA) aiuta giovani ricercatori ad avviare il loro laboratorio di ricerca in Italia.

“La Fondazione ospedale Alba-Bra – è la motivazione del premio – ringrazia la Fondazione Giovanni Armenise Harvard, che attraverso il finanziamento della ricerca di base nel settore biomedico favorisce lo sviluppo di conoscenze fondamentali sulla fisiologia umana e sui meccanismi patologici per arrivare allo sviluppo di terapie per le malattie più diffuse, premiando e portando in Italia giovani ricercatori che restituiscono eccellenza al sapere del nostro Paese”.

 

Lo scopo della fondazione americana, collegata alla prestigiosa Harvard Medical School di Boston, è valorizzare la ricerca scientifica in Italia, selezionando ogni anno alcuni scienziati che hanno dimostrato di eccellere nel proprio campo.

Motivo di ulteriore orgoglio, quindi, è il sapere che l’ultima edizione del CDA ha riconosciuto il valore e i risultati conseguiti da un giovane biotecnologo braidese: il dottor Alessandro Bertero, che per dieci anni ha lavorato all’estero, prima all’Università di Cambridge e poi a Seattle (USA) per poi proseguire le proprie ricerche a Torino grazie alla borsa da un milione di dollari assegnata dalla Fondazione Giovanni Armenise Harvard.          “È un po’ come tornare a casa, sono partito da Torino da neolaureato e ora che ho la possibilità di essere leader di un team di ricerca sulle malattie cardiache, ho scelto di ritornare a Torino per avviare il Laboratorio Armenise-Harvard di Genomica dello Sviluppo e Ingegneria Cardiaca al Molecular Biotechnology Center (Mbc).” – spiega Alessandro Bertero.

Abbiamo voluto affidare il nostro annuale ringraziamento a quella che rappresenta una realtà di assoluto prestigio nella promozione della ricerca medica di livello internazionale. – spiega il direttore generale della Fondazione Ospedale Alba-Bra, Luciano Scalise – Un nome che è la dimostrazione di quell’eccellenza cui noi, quotidianamente, guardiamo nella promozione di iniziative volte a fare dell’ospedale ‘Michele e Pietro Verduno’ una presenza sempre più vicina e preziosa per la medicina al servizio dei cittadini di Langhe e Roero e non solo”.

La cerimonia di consegna del premio si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 19 novembre all’Auditorium dell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero”.

In collegamento da Boston è intervenuta Lisa Mayer, Executive Director at ArmeniseHarvard Foundation, mentre in presenza ha raccontato la Fondazione Elisabetta Vitali, Direttrice dei programmi italiani della Fondazione Giovanni Armenise Harvard, supportata dalle esperienze di Alessandro Bertero, Luigia Pace e Chiara Ambrogio, ossia tre dei 29 ricercatori che la Fondazione Armenise Harvard ha portato in Italia, i particolare tutti e tre hanno scelto il Piemonte come sede per le proprie ricerche di eccellenza.

A loro si è unita una delegazione di soci della Fondazione Ospedale Alba-Bra, della direzione Asl Cn2 e di moltissimi medici e sanitari dell’Ospedale Ferrero.

Il riconoscimento come ogni edizione è una scultura stilizzata della parola “Thank You” realizzata da Gufram, azienda leader del design italiano dal 1966.

 

CHI È LA FONDAZIONE ARMENISE HARWARD
Creata nel 1996 dal conte Giovanni Auletta Armenise, la Fondazione Giovanni Armenise Harvard nasce con l’obiettivo di sostenere la ricerca di base in campo biomedico. Aiuta i giovani scienziati che lavorano all’estero a stabilire il loro laboratorio in Italia e sostiene vari programmi di ricerca alla Harvard Medical School di Boston.
Fino ad oggi ha investito oltre 34 milioni di dollari nella scienza italiana (neuroscienze, biologia vegetale, biochimica, immunologia, biologia del cancro, proteomica e genetica, biologia sintetica e cellule staminali), creando molti programmi di ricerca e favorendo la collaborazione tra i due continenti.

A oggi, il programma CDA ha sostenuto le ricerche in Italia di 29 giovani scienziati che, a loro volta, hanno raccolto fondi per oltre 80 milioni di euro, pubblicando più di 700 paper in peer-review con un H-index medio di 24,6 e più di 3.800 citazioni medie.

I CDA hanno istituito laboratori a Torino (Istituto Italiano di Medicina Genetica, Università di Torino), Milano (EIO, IFOM/FIRC, Istituto San Raffaele, Università di Milano, CNR), Roma (La Sapienza, EBRI), Padova (VIMM, Università di Padova), Trento (Dipartimento CIBIO, Università di Trento) e Rovereto (IIT), Palermo (Università di Palermo), Trieste (SISSA), Pavia (Università di Pavia), Pozzuoli (Tigem) e Camerino (Università di Camerino).

Il finanziamento del Career Development Award (CDA) ammonta a 200.000 dollari all’anno (per un periodo compreso tra 3 e 5 anni).

Ospiti presenti:

  • Luciano Scalise, direttore generale della Fondazione Ospedale Alba-Bra
  • Lisa Mayer, Executive Director at Armenise-Harvard Foundation (collegamento da Boston)
  • Elisabetta Vitali, Direttrice dei programmi italiani della Fondazione Armenise-Harvard
  • Alessandro Bertero, dirige le attività del Laboratorio Armenise-Harvard di genomica dello sviluppo ed ingegneria cardiaca presso il Molecular Biotechnology Center (MBC) dell’Università di Torino
  • Luigia Pace, dirige il laboratorio Armenise-Harvard di regolazione immunitaria presso l’Istituto italiano di medicina genomica (IIGM) di Torino
  • Chiara Ambrogio, dirige il laboratorio Armenise-Harvard focalizzato sull’oncologia molecolare presso il Molecular Biotechnology Center (MBC) dell’Università di Torino
  • Massimo Veglio, direttore generale Asl CN2

 

Rassegna stampa:

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