IL NUOVO MICROPERIMETRO CHE POTENZIA LA RIABILITAZIONE VISIVA INAUGURATO ALL’OSPEDALE FERRERO

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“COSI’ QUELL’UOMO E’ TORNATO A VEDERE PARTI DI MONDO”: IL NUOVO MICROPERIMETRO CHE TRASFORMA LA RIABILITAZIONE VISIVA
Per Carlo (nome di fantasia) il mondo si era ristretto: vedeva pochissimo, ad esclusione di una piccola porzione del campo visivo. La sua patologia retinica rendeva l’ambiente esterno inaccessibile. Non avrebbe più potuto svolgere le funzioni quotidiane basilari e questa condizione anneriva il futuro. Eppure, l’uomo ha deciso che non si sarebbe accontentato di questo destino. Così ha iniziato a lavorare. Non da solo, ma grazie all’aiuto di un professionista sanitario e di uno strumento particolare: il microperimetro, che consente di sfruttare le risorse e i punti funzionanti del proprio campo visivo compensando i deficit di altre zone. Si tratta di un dispositivo raro, sono poche le strutture sanitarie nel paese che possono vantarne la presenza. Oggi anche l’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno può contare sull’operatività del dispositivo grazie alla donazione della Fondazione Ospedale Alba-Bra: il 7 febbraio è stato inaugurato alla presenza della donatrice Elisa Signorini, della Direzione dell’ASL CN2, degli ortottisti e degli oculisti dell’ospedale, con il Dott. Giuseppe Delpiano e il Presidente della Fondazione Ospedale Bruno Ceretto.
“Il microperimetro viene utilizzato, principalmente, per i pazienti affetti da patologie retiniche centrali (per esempio la maculopatia) dove si creano “scotomi assoluti”, ovvero zone cieche che vanno ad inficiare la visione di precisione, la lettura, la scrittura, il riconoscimento volti, eccetera”, ha spiegato Paola Comessatti – ortottista assistente di oftalmologia. E prosegue: “Lo strumento viene inoltre utilizzato per la riabilitazione cercando di stimolare la fissazione periferica associandola ad esercizi di fissazione di lettura a tavolino e a domicilio”.
Le attività di riabilitazione visiva dell’Asl Cn2 sono erogate dal 2006, in collaborazione e integrazione con il Centro di Riabilitazione Visiva dell’Asl Cn1 di Fossano. Con la donazione del microperimetro la stimolazione oculare potrà essere maggiormente sfruttata e consolidata utilizzando una modalità complementare. Negli anni sono stati diversi i riscontri positivi dai pazienti che hanno “creduto” nella riabilitazione, conclude l’ortottista. E’ un atto di fiducia ma anche di disciplina: servono sessioni costanti e pratiche ostinate per poter riacquisire competenze e funzionalità visiva. Il tempo dedicato gioca un ruolo determinante, sia da parte del professionista sanitario che del paziente. Comessatti: “Ovviamente il processo terapeutico deve partire dalla volontà del paziente e dall’obiettivo che vuole raggiungere. Se devo pensare a un’immagine che meglio sinterizza tutto questo, mi viene in mente quell’uomo che dopo almeno un anno di lavoro è riuscito a sfruttare al meglio la zona retinica periferica, abbandonare l’uso di ausili elettronici e ritornare ad utilizzare lenti tradizionali iper-correttive, raggiungendo una qualità di vita in autonomia”. Il recupero della vita attraverso la vista diventa occasione di rinascita, e possibilità di recupero della speranza.

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